Il cambiamento (inevitabile?) di One Piece

Come l'opera è mutata nel tempo

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    One Piece è un'icona, un simbolo, un trend, un'opera tanto amata quanto odiata che è impossibile non conoscere; One Piece è un qualcosa che si legge, si vede, si sente ovunque indipendentemente dal personale livello di gradimento. Ricordate quand'eravate piccoli e guardavate gli anime in TV e vostra madre, vedendo qualsiasi cosa che non fosse di forma umana, vi chiedeva: "Ma quello è Pikachu?", ecco Oda è riuscito ad ottenere la stessa notorietà con una singola opera, un qualcosa che anche i non amanti di anime/manga conoscono, perché sentire "One Piece" ha lo stesso impatto di dire "Pikachu": tutti sanno di che cosa stiamo parlando.

    Ma One Piece è rimasto sempre lo stesso, oppure ha subito dei cambiamenti?

    Ovviamente ritengo sia valida la seconda domanda. È inevitabile che in tutti questi anni la celeberrima opera non è rimasta sempre uguale; c'è chi, come la sottoscritta, rimpiange le vecchie saghe pur non disprezzando quelle più recenti, e c'è chi (fortunato lui!) possiede lo stesso entusiasmo e lo stesso amore dal 1997. In 25 anni si sono susseguiti numerosi personaggi, villains, isole e i nostri eroi hanno dovuto affrontare innumerevoli pericoli ed avventure, rendendoli ciò che sono ora ossia dei pirati temuti da tutto il mondo.

    Ma perché chiedo che cosa c'è di diverso?

    Precisando che ho iniziato SERIAMENTE a LEGGERE One Piece a partire da metà saga di Dressrosa (prima guardavo l'anime in italiano in TV), non ho potuto fare a meno di notare un repentino cambiamento dell'opera, sia per quanto riguarda i personaggi, sia per le situazioni in sé. Sotto riporto alcune delle personali sensazioni che mi hanno spinta a riflettere e, infine, ad aprire questo topic per discuterne in tutta tranquillità, senza arrabbiarsi l'un con l'altro:

    1. Il rapporto di amicizia fra i Mugiwara
    Se nelle prime saghe pre time-skip la ciurma di Cappello di Paglia era unita, compatta e si sosteneva a vicenda, dopo il salto temporale ho notato un fastidioso mutamento che consiste in quello che chiamo Rufycentrismo, ossia una particolare, ossessiva attenzione sempre e solo sul protagonista che spinge l'autore a focalizzare tutti gli scontri e le situazioni su di lui, abbandonando, accantonando e "maltrattando" altri personaggi che prima avevano un ruolo ben distinto. Pensiamo a quante volte abbiamo assistito all'enunciazione della frase: "Diventerò/diventerà il Re dei Pirati" e, al contrario, quante volte abbiamo visto ripescare i sogni degli altri componenti della ciurma. C'è un abisso. E non vorrei leggere frasi come: "Ma per forza, Rufy è il protagonista!" perché non lo accetto. Pensiamo anche a come si sono appiattiti i suoi Nakama: prendiamo Nami, la Gatta Ladra furba, orgogliosa, doppiogiochista, menefreghista e ossessionata dal denaro come è diventata ora. Prendiamo Chopper: una renna che non vuole solo curare i suoi amici e le persone in difficoltà, ma si fa in quattro per combattere e dimostrare a tutti quanto vale. Che cosa fa, ora? Che ruolo ha di preciso nelle ultime saghe? Il discorso si può tranquillamente estendere anche a Franky, Brook ed Usopp.

    2. Una cozzaglia di personaggi
    Se all'inizio valeva la regola "pochi ma buoni", ora non è una saga se non veniamo riempiti di nomi e personaggi nuovi, letteralmente fatti apparire dal nulla e subito ritirati senza un adeguato approfondimento (specialmente caratteriale-psicologico). Ho come la sensazione di essere immersa in un minestrone con moltissime verdure dentro dove ciascuna non riesce a far sentire il proprio gusto, perché mescolato e/o coperto da quello delle altre. Tanti personaggi, tante figure diverse usate solo per "fare numero", ma mai veramente pensate e gestite bene. È una cosa che reputo sbagliata, perché non permette al lettore di affezionarsi a ciò che legge; sembra quasi che tutto ci debba venire addosso, come una valanga, e che dobbiamo accettare che si tratti meramente di un momento effimero che deve essere accettato e dimenticato.

    3. La perdita del senso di libertà e di avventura
    La libertà è il pilastro portante di tutto One Piece. Per Rufy essere il Re dei Pirati significa ottenere la libertà assoluta, pura, cristallina. La rotta la seguivano con il Log Pose, ma spesso avveniva per puro istinto, a caso, per curiosità. Ora non più. Ora se si raggiunge una meta è perché c'è qualcosa di indispensabile da fare. Se ci pensate questo modus operandi cozza completamente con l'intento originale di Rufy, ma anche con l'intento base dell'opera stessa. Non si va da A a B per semplice caso, ma per uno scopo e questo scopo combacia spesso con uno scontro, una lotta. Ma veramente Rufy voleva lottare? Veramente voleva mettersi come paladino del mondo per salvare tutto e tutti? Lui aiutava SOLO se la situazione lo richiedeva. Lui voleva semplicemente esplorare, fare scorta di cibo, conoscere qualche persona che potesse entrare in ciurma e poi via, pronto per un'altra avventura del tutto casuale. Rifletteteci.

    Vorrei scrivere altro, ma non ho molto tempo, per cui mi fermo qui. Ditemi che cosa ne pensate.
     
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    Sono d'accordo in tutto e per tutto con la tua analisi...me ne accorgo inevitabilmente ogni volta che, per una ragione o un'altra, mi trovo a rileggere vecchie saghe o anche solo dei pezzi di esse. Nella prima parte, se penso agli scontri, erano praticamente fatti su misura per la ciurma, a livello anche numerico, mentre adesso per ovvie ragioni i nemici sono più numerosi, come del resto gli alleati vari di saga in saga, e non è un discorso che vale solo per le ciurme degli Imperatori perché a Dressrosa, se ci pensiamo, Sanji manco si è scontrato e Zoro ha avuto Pica...questo è soltanto un piccolissimo esempio sul cambiamento della gestione degli scontri.

    L'aver aumentato l'importanza dei villain di volta in volta, fino agli Imperatori, ha poi portato ad avere una decina d'anni di pubblicazione che hanno ruotato all'inimicarsi Big Mom prima e Kaido poi fino ad arrivare ad oggi. L'hype però per queste figure è venuto meno man mano che si sono viste, per via della gestione in particolare di Big Mom. Passi quella di Kaido, ma poi ecco che Oda fa ciò che prima era impensabile: omettere un degno flashback sul villain e non approfondire questioni aperte su di lui. Non l'avrebbe fatto, almeno non così, nella prima parte del manga.

    Il senso d'avventura si può dire si sia perso già da metà Punk Hazard...da quando Law ha proposto l'alleanza per sconfiggere Kaido. Dressrosa prometteva benissimo e poi, anche se a me piacque, non rese come ci si aspettava. Eppure, per dire, Doflamingo è stato approfondito e reso molto bene. Ma la scaletta la conoscevamo sempre, si conosceva sempre la meta successiva perché si muovevano seguendo un piano e uno scopo finale.

    Questa scelta ha fatto perdere moltissimo in termini di puro senso d'avventura. Perché il post time skip non ha avuto momenti come Little Garden, o come il capitolo su Gaimon? Avrebbe dovuto averne molti di più...
     
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    sono d'accordo coi primi due punti... per quanto riguarda il senso di avventura... non sono convinto.
    Rufy cresce e vive in un mondo che ha determinate problematiche... il fatto che voglia prendersi carico del bene del prossimo in modo più diretto secondo me è un'inevitabile maturazione. Il mondo di One Piece è quello e il One Piece è legato alla storia e alla politica di quel mondo. E' inevitabile che più si vada avanti (anche d'età) e più si sia coinvolti con ciò che ci circonda.

    Su tutto il resto che avete espresso, invece, sono totalmente d'accordo.
     
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    Uhm...secondo me il senso di avventura si è perso, invece. Ora si va nel posto X per un motivo valido (road, compagni da recuperare etc) e non per puro caso, non per semplice curiosità. È vero che lo si può leggere nel seguente modo, ossia che Rufy è cresciuto e la morte di Ace lo ha reso una persona più seria e con la testa sulle spalle, ma in One Piece bisogna dar più peso al valore dei sogni rispetto alla logica. Rufy vuole essere la persona più libera del mondo. E se ora naviga da un'isola e l'altra con un obiettivo ben preciso, cadono tutte le sue intenzioni di voler esser libero.
     
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    Diciamo che si potrebbe fare un parallelismo con Breaking Bad con la sola differenza che lì il livello non è mai calato. Però anche lì, mentre all'inizio l'aria era di "avventura" nel senso che erano agli inizi in un mondo nuovo per loro, e gli eventi si accumulavano per caricare l'inevitabile, nell'ultima parte invece l'aria e il tono della serie diventa molto più serio, tragico e risolutore...
     
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    Il problema per me è la durata esagerata di Dressrosa e Wano, importantissime si, ma sono stati stressanti, Wano su tutte, fossero durate meno forse sarebbero state apprezzate di più
     
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    Non concordo per quanto riguarda vrook aiko,è forse l 'unico ad aver avuto più importanza nel post time skip

    Per il resto purtroppo concordo, infatti spero che nella prossima saga si respiri un pò di libertà e spirito di avventura come in passato
     
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    Concordo anche io su tutto, e penso che concorderanno praticamente tutti.

    Io però critico principalmente il come sono state raccontate le cose dal post ts, il cosa è stato raccontato e cosa è stato omesso, nel pre ts avevamo sia l’avventura dei protagonisti sia la storia principale esterna che andava avanti con Shanks, Teach, Ace, Newgate, che hanno portato a ID e MF dove tutti i personaggi si sono ritrovati, certo erano anche lì sporadiche le apparizioni ma comunque molto più presenti di adesso, questo secondo me è il più grande difetto che ha il post ts.
     
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    Bene, mi piace vedere che questo topic è stato apprezzato :cxzk:
    Diciamo che concordo con tutti voi: One Piece è innegabilmente cambiato, perché si è fatto "più complesso". È un bene? Un male? Secondo me non è brutta la piega più adulta che ha preso, perché se leggessimo quasi 1100 capitoli di fancazzaggine in stile pre time-skip forse sarebbe risultato ridondante e pesante; ma come sottolinea bene Andrea molto probabilmente ad ingarbugliare la matassa, quindi ad annoiarci, sono proprio le saghe infinite. Wano è durata quattro anni. Ragazzi, quattro fottuti anni!

    Poi, come scritto nel post di apertura, troppi personaggi buttati a caso. Seriamente, che ruolo ha avuto Yamato? Cambiava veramente che ci fosse o meno? Mah.
     
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    Sono ancora in "lutto" per la sua non entrata in ciurma , non farmici pensare
     
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    Yamato è assai potente e molto carina, indubbio, ma come caratterizzazione è estremamente piatta e scialba. Sì, concordo con chi sostiene che assieme ai Mugiwara avrebbe potuto mostrare qualcosa in più, sempre caratterialmente parlando, ma mi dà fastidio che in tre anni Oda non sia riuscito a darle uno spessore tale da renderla un personaggio gradevole.
     
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    Yamato poteva migliorare se come sembrava fino allo scontro con aramaki, avrebbe iniziato a capire di dover prendere esempio da oden ma di vivere la sua avventura a modo suo, poi invece ha deciso di emularlo completamente e a questo punto in teoria dovrebbe utilizzare le due spade, per me infatti il fatto che combattesse come il padre era la prova che comunque sapeva cosa lei/lui fosse , invece no a quanto pare è semplicemente incoerente
     
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    CITAZIONE (Anguillo @ 28/8/2022, 11:52) 
    Yamato poteva migliorare se come sembrava fino allo scontro con aramaki, avrebbe iniziato a capire di dover prendere esempio da oden ma di vivere la sua avventura a modo suo, poi invece ha deciso di emularlo completamente e a questo punto in teoria dovrebbe utilizzare le due spade, per me infatti il fatto che combattesse come il padre era la prova che comunque sapeva cosa lei/lui fosse , invece no a quanto pare è semplicemente incoerente

    Esatto
    Credo che quel "Voglio essere Oden, io sono Oden" sia stato pensato come il "Voglio essere re dei pirati" di Luffy, ma chiaramente non e' stato percepito in questo modo per ovvie ragioni e sarebbe stato meglio se lo avesse abbandonato a fine saga

    Edited by Arzael - 28/8/2022, 12:34
     
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    Yamato, purtroppo, è passata per la fangirl infognata con un idolo morto bollito. Ma, oltre a questo, mi sembra impossibile che Oda non sia riuscito ad approfondire (psicologicamente) un personaggio in 3 anni.
     
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    Uno dei cambiamenti peggiori per me è l'introduzione di questioni che poi si rivelano infilate esclusivamente per riempire la saga, alcune delle quali oltretutto "spiegate" molto dopo come per Wano, e male, soprattutto.

    Ma ve le immaginate voi ad Alabasta, EL o Skypea, delle robe come i finti cliffhangers messi in molti finali di capitolo a Wano, o robe come le sagome sempre a fine capitolo?
     
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14 replies since 21/8/2022, 18:28   190 views
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