Per voi c'è qualcosa dopo la morte?

E varie domande esistenziali...

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    A parer mio non c'è nulla, proprio nulla, semplicemente muori e non sei più coscente fine.
    E' difficile da concepire il "Non esistere" perchè appunto non riusciamo a immaginarlo proprio per il semplice fatto che esistiamo, però se ci pensate bene potrebbe essere una valida ipotesi, prima di nascere non esistevamo, tutti i secoli che sono passati per noi "non sono mai esistiti", sono solo un ""un racconto", per noi sembrano quasi surreali, roba da cinema (per citare un esempio il medioevo...)
    E se fosse così anche per l'inizio del mondo? Se non ci fosse mai stato un inizio, se semplicemente tutto fosse sempre esistito e a un certo punto ci fosse stato il "Big Bang" che poi ha dato origine al sole e bla bla bla...
    Perchè dobbiamo sempre cercare una giustificazione, o meglio, "un perchè" (come sto facendo io ora d'altro canto :ahah: )

    Scusate se ho divagato oppure quel che ho scritto ha poco senso(ho praticamente "vomitato" tutti i pensieri e le domande che avevo in testa al riguardo senza un ordine preciso :asdg: ), neanche io ho un idea chiara su cosa ne penso per questo ho aperto il post.
    Voi cosa ne pensate? C'è un inizio? Una fine? Cosa c'è dopo? Che senso ha la nostra esistenza?
     
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    Dopo la morte vi è il nulla (cit.)


    Sebbene pronunciata in un anime mi trovo perfettamente d'accordo con questa frase. Non credo ci sia qualcosa dopo la morte. Smettendo di battere il cuore, morirebbe anche il nostro cervello e quindi non penseremmo più, non avremmo più una coscienza ecc ecc... (Questi sono ovviamente miei pensieri, rispetto ogni altra corrente di pensiero)

    Sulla questione inizio... beh quello non saprei. Sicuramente il Big Bang ha creato UN inizio, ma non saprei dire se si tratti proprio dell'inizio.

    Edited by Mihawk97 - 25/4/2017, 13:08
     
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    È un argomento molto delicato da trattare, pertanto se dovessi usare termini o citazioni che possano ledere la sensibilità di credenti e non mi scuso a priori.
    Dopo questa premessa possiamo cominciare XD.
    Cosa c'è dopo la morte, beh, è difficile dirlo.
    Nella storia della medicina (moderna) abbiamo casi di persone che avendo subito un arresto cardiaco (attacco di cuore, o a seguito di complicazioni nella sala operatoria) hanno avuto esperienze simili di pre morte (naturalmente poi i medici sono riusciti a stabilizzarli, altrimenti non potremmo conoscere certe storie) che comprendono l'uscita dal corpo fisico, l'interazione con l'ambiente esterno (anche se questi non può interagire con lui) e il famoso tunnel di luce, al termine del quale ci sarebbero i parenti ad aspettare il trapassato infondendogli una sensazione di pace.
    Quindi esiste qualcosa dopo la morte? Non necessariamente.
    Queste storie (usate dai credenti per avvalorare le loro credenze) possono facilmente essere spiegate.
    In caso di mancanza di ossigeno il cervello stimola la produzione di endorfine (antidolorifico naturale), il che spiega la sensazione di pace ma come spiegare l'uscita dal corpo ed il tunnel?.
    Paradossalmente questi due eventi metafisici hanno 2 spiegazioni molto semplici.
    Quando il corpo "capisce" di non poter continuare a funzionare (inconsciamente) entra in uno stadio di negazione , cercando di auto convincersi che non stia succedendo a lui (sdoppiamento) ma seppur l'ossigenazione del cervello manca totalmente l'organo celebrale riesce cmq ad immagazzinare e comprendere il mondo esterno, esattamente come un PC completamente scarico ha una batteria di emergenza della durata di 5 minuti(questo è provato dagli ultimi studi).
    E il tunnel?, semplice, qual è un'altra esperienza traumatica simile che il soggetto ha certamente subito? La nascita.
    In uno stato simile il cervello si ricorda un'esperienza analoga, ovvero la nascita naturale (infatti sono prevalentemente i pazienti nati naturalmente e non con il cesario ad avere questa esperienza), quindi il corpo cerca di ricordare quell'evento creando un tunnel (vagina della madre) al termine del quale ci sono le persone care defunte (desiderio di rivederle).
    Tutto è spiegabile.
    Questo secondo la scienza ma non è affatto detto che le esperienze effettuate dal trapassato vadano perdute.
    Sempre secondo la medicina, alcuni pazienti che hanno subito un trapianto di organi , hanno sviluppato personalità e abitudini del donatore, questo ha creato una nuova teoria che prevede la memoria cellulare.
    Nell'ambito delle religioni non entro perché le considero delle favole per adulti con spesso una malafede nell'eseguire le traduzioni. (La VERA bibbia per esempio è quella di Gerusalemme che mantiene i termini originali quando non si conosce il significato al dispetto di quella cristiana che inventa di sana pianta i vocaboli)oltre al fatto che mai si fa menzione di un dio o di una vita dopo la morte .
    In definitiva penso che la possibilità di una rinascita ci sia (tutto il nostro essere viene riutilizzato dalla natura) e se la memoria cellulare dovesse essere confermata vorrebbe dire che la vita non finirebbe con la morte ma continui in un'altra che abbia interagito con le nostre cellule.
    Per l'inizio.
    Tutto è cominciato con il big bang, anche se le cause che lo hanno causato rimangono ignote.
    La teoria più accreditata è che sia nato dal nulla (cosa differente dal vuoto e dal niente), infatti dal nulla c'è la possibilità (infedesimale) che si sviluppi energia spontaneamente senza una causa scatenante.
    Quindi il big bang nascerebbe dal nulla cosmico (è un concetto complicato lo so) o in alternativa c'è una nuova teoria che prevede la presenza di un fluido primordiale che consente la presenza di bolle che contengono universi (teoria del multiverso) e quando 2 universi si scontrano si crea un'energia tale da creare un nuovo universo con le caratteristiche di quelli distrutti.

    Edited by persival1 - 25/4/2017, 14:16
     
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    Per il primo quesito sono d'accordo con voi, semplicemente smettiamo di esistere, la nostra coscienza insieme al nostro cervello smettono di funzionare. Ci spegnamo, proprio come un computer che smette di funzionare; alla fine la nostra memoria si deteriora insieme al nostro corpo e l'unica cosa che rimane di noi è il nostro DNA, e anche quello alla fine scomparirà, lasciando solo un piccolo segno nel grande database randomico della vita e della materia. Non riesco a credere a una vita oltre la morte, ma è bello fantasticare sulle ripercussioni fisiologiche che ha la morte sulla nostra memoria e sulla coscienza. Un esempio. Se si riuscisse a creare una tecnologia in grado di leggere e riversare i dati della nostra memoria su un computer, dando a quest'ultimo la capacità di interpretare quei dati e ricostruire una capacità di intendere e di volere, la nostra coscienza tornerebbe a galla o sarebbe solamente un duplicato incompleto di noi stessi?
    Mi piace molto la fantascienza e questi temi mi affascinano molto :ahsix:
    Per quanto mi piace credere che sia possibile prolungare la vita di qualcuno riversando le sue memorie su un computer, o magari su un clone, per me resterebbe solo un un nostro duplicato e il nostro "io" morirebbe col nostro corpo. Non c'è nulla di sacro o religioso, semplicemente una volta sottratti o duplicati i dati dal nostro cervello la nostra coscienza si spegnerebbe e il nostro corpo morirebbe; una volta implementati su un dispositivo/clone i nostri ricordi darebbero vita a un altra intelligenza con i nostri ricordi, che potrebbe persino pensare di essere noi, ma non sarebbe così.
    Questo tema mi affascina e allo stesso tempo un po' mi fa paura, significa che nonostante il progresso scientifico e tecnico l'uomo non sarà mai in grado di sconfiggere la morte.

    Per il secondo quesito invece non credo che il Big Bang sia l'inizio dell'universo, ma solo dell'universo attualmente conosciuto. Per me non c'è mai stato un inizio, dire che ne abbia avuto uno e che prima c'era il nulla per me significa ammettere l'esistenza di un'entità che va contro tutte le leggi della fisica e della logica che conosciamo e che ha dato vita a tutto. E anche se non nego dio in modo categorico (non sono ateo, direi più agnostico) non lo trovo molto plausibile, penso che il fatto che l'universo sia sempre esistito sia un compromesso logico molto più accettabile. "Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma" e questo vale anche per l'universo; il Big bang ha solo cambiato l'universo e dato vita a uno nuovo universo, prima di esso ce ne era un altro, e quando il nostro universo perderà l'energia scaturita dal big bang e inizierà a collassare su sé stesso ad opera della forza di gravità e di attrazione delle molecole si restringerà di nuovo, dando vita a una nuova e violenta esplosione, che terminerà il nostro universo e ne creerà un altro. Se si vuole andare oltre si può anche dire che il nostro universo non è il solo, ma ce ne sono molti altri, e anche loro si succedono con altrettanti universi, senza mai una fine temporale o spaziale.
     
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    @Danzer sul fatto dell'interazione fra la memoria umana e le macchine sono d'accordo con te, sarebbe qualcosa di spaventoso senza contare i problemi etici che ne scaturirebbero. È vero, una macchina con i nostri ricordi sarebbe sempre un duplicato di noi stessi.
    Sull'inizio invece non mi trovi d'accordo :bleh: , hai descritto il big crunck, una teoria che prevedeva che l'universo avrebbe cominciato a collassare su se stesso, fino a quando la pressione della materia non avrebbe scaturito un nuovo big bang.
    Tuttavia questa teoria è stata definitivamente abbandonata dalla comunità scientifica perché l'universo si sta ancora espandendo (a causa della materia oscura che non permetterà mai un collasso).
    Dire che il big bang sia nato dal nulla non apre le porte per una divinità creatrice, questo perché l'energia che si scaturisce dal nulla (senza una causa scatenante) è spiegata tramite la legge delle probabilità (c'è una probabilità infedesimale che ciò avvenga), senza contare che tutte le leggi della relatività e della fisica non possono essere applicate nel nulla perché in precedenza del big bang non esistevano :D
     
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    Scusate se mi intrometto nella discussione, ma la trovo affascinante.
    Io ho una teoria un po' particolare sulla vita e sulla morte...credo siano concetti limitanti come bene e male, inizio e fine. Io ho l'idea che tutto esista, un po' legata al panismo, ma anche alla scienza "niente si crea, nulla si distrugge". Possiamo dire di morire per quanto riguarda il nostro corpo e la nostra mente, ma continuiamo a vivere all'interno del cosmo in varie forme. Lentamente ci decomponiamo ed entriamo a far parte di altri esseri vegetali e/o animali continuando la nostra esistenza...in più parlando di campi magnetici ciò che siamo ora permea ciò che ci circonda...e le cose più vicine a noi più longeve ci ricorderanno anche quando noi saremo morti...è un po' complicato da esprimere.
     
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    CITAZIONE (persival1 @ 23/7/2017, 12:34) 
    @Danzer sul fatto dell'interazione fra la memoria umana e le macchine sono d'accordo con te, sarebbe qualcosa di spaventoso senza contare i problemi etici che ne scaturirebbero. È vero, una macchina con i nostri ricordi sarebbe sempre un duplicato di noi stessi.
    Sull'inizio invece non mi trovi d'accordo :bleh: , hai descritto il big crunck, una teoria che prevedeva che l'universo avrebbe cominciato a collassare su se stesso, fino a quando la pressione della materia non avrebbe scaturito un nuovo big bang.
    Tuttavia questa teoria è stata definitivamente abbandonata dalla comunità scientifica perché l'universo si sta ancora espandendo (a causa della materia oscura che non permetterà mai un collasso).
    Dire che il big bang sia nato dal nulla non apre le porte per una divinità creatrice, questo perché l'energia che si scaturisce dal nulla (senza una causa scatenante) è spiegata tramite la legge delle probabilità (c'è una probabilità infedesimale che ciò avvenga), senza contare che tutte le leggi della relatività e della fisica non possono essere applicate nel nulla perché in precedenza del big bang non esistevano :D

    Sono indietro sull'argomento, quando studiai i due fenomeno era sì avvantaggiata la teoria della morte fredda ma anche il big crunck era una possibilità, ma non usavamo di certo testi molto attuali, e sulla materia oscura si sapeva davvero poco quindi non posso esprimermi sull'argomento, ma mi piacerebbe approfondirlo prima o poi.
    Stessa cosa per la questione "nulla", io un universo (o un "non-universo" a questo punto) senza materia, spazio, tempo, e leggi non riesco neanche a figurarmelo, ma so benissimo che è solo un mio limite, non significa che non sia possibile e probabilmente ci sono testi su testi che lo spiegano alla perfezione.
    Anzi magari se conosci qualche libro che parla di questi argomenti (ma senza andare troppo nello specifico con formule fisiche/chimiche ed espressioni matematiche, sono troppo arrugginito e non ci capirei nulla :ghuz: mi accontenterei della "mera teoria" cit.) consigliamene qualcuno.

    CITAZIONE
    Scusate se mi intrometto nella discussione, ma la trovo affascinante.
    Io ho una teoria un po' particolare sulla vita e sulla morte...credo siano concetti limitanti come bene e male, inizio e fine. Io ho l'idea che tutto esista, un po' legata al panismo, ma anche alla scienza "niente si crea, nulla si distrugge". Possiamo dire di morire per quanto riguarda il nostro corpo e la nostra mente, ma continuiamo a vivere all'interno del cosmo in varie forme. Lentamente ci decomponiamo ed entriamo a far parte di altri esseri vegetali e/o animali continuando la nostra esistenza...in più parlando di campi magnetici ciò che siamo ora permea ciò che ci circonda...e le cose più vicine a noi più longeve ci ricorderanno anche quando noi saremo morti...è un po' complicato da esprimere.

    Capisco il pensiero di "facciamo tutti parte di qualcosa di più grande" se applicato a un concetto meramente materiale, ma proprio per questo motivo io non me ne interesso perché non do importanza alla materialità (in vita sì), non mi interessa che quando morirò il mio corpo "sopravviverà" tramite altri esseri viventi o tramite altri oggetti, per me non ha significato, io do importanza solo al mio Io intellettivo e ai miei ricordi, il mio corpo materiale è importante per me solo perché sono in grado di prendere coscienza del mio Io fisico e sfruttarlo a mio vantaggio. L'Io fisico da solo, senza nessuna coscienza che lo interpreti è inutile. Io sono un relativista, e anche io trovo che concetti come "bene" e "male" siano limitati, tutto può essere interpretato in modo diverso a seconda del punto di vista, ma per fare ciò c'è bisogno di una coscienza che interpreti quello che succede; qualcosa è importante solo perché qualcuno gli da importanza, se non c'è nessuno allora niente ha importanza; e se non ci sono io allora niente a importanza per me (ok qui sembra egocentrismo puro, ma applico questa cosa non solo a me è una logica che applico a tutti gli esseri senzienti). E in generale ogni essere vivente è egocentrico, nei suoi confronti o di quelli della sua specie, e che nulla è sacro e che non c'è uno "scopo superiore".

    Comunque sul tema del prolungamento della vita, sulle coscienze collettive e sulla nascita (o rinascita) dell'universo c'è un racconto breve di Isaac Asimov molto carino che avevo letto qualche anno fa, non è proprio il tema centrale del topic ma secondo me ci può stare, vi consiglio di leggerlo, è molto breve:

    L'ultima domanda

    Giada chiedendomi consigli sui libri di Asimov hai risvegliato un mostro, adesso lo tirerò in ballo in ogni discussione finché non mi dimenticherò nuovamente della sua esistenza :ghuz:


    Edited by Danzer - 14/8/2017, 21:15
     
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    Capisco il tuo punto di vista e lo condivido quasi totalmente...un grosso grazie per il suggerimento: l'ultima domanda è già tra i miei file :)
     
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  9. Arlong the $aw
     
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    aaazzzz! certi discorsi portano una sfiga assurda... :ghuz: :asdg:
     
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  11. Kodoku
     
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    La mera permanenza materiale chiaramente va distinta dall'esistenza come esperienza: il corpo continuerà a permanere nell'universo anche dopo essersi decomposto, se si accetta l'ipotesi scientifica secondo cui nulla si distrugge; tuttavia l'esistenza sarà cessata in quanto non vi sarà più un soggetto che agisce e patisce. Ovviamente questa ipotesi non può valere nel caso in cui uno creda in un'anima che continua ad esistere separandosi dal corpo, mentre può valere parzialmente per i panpsichisti.
    Ora, penso che alla maggior parte delle persone che si pongono la domanda contenuta nel titolo del topic interessi più sapere se continuerà a rendersi conto di qualcosa e a poter agire, piuttosto che sapere se la sostanza di cui è fatto il suo corpo o la sua coscienza1 continuerà a permanere in altre forme all'interno dell'universo.
    Sebbene nessuno di noi sia morto e poi tornato in vita per confermarlo, direi che dopo la morte non vi è "vita" nel senso di "esistenza" o "esperienza" perchè la persona non può più nè percepire nè agire.
    Ovviamente la scienza ha potenzialità infinite, quindi non mi stupirei se riuscisse ad inventarsi qualcosa anche per questo, ma per il momento la cosa mi interessa poco (sono più interessato ai vari modi in cui può aiutare l'umanità a superare le proprie difficoltà e a risolvere i problemi che di volta in volta si trova davanti, ma questo sarebbe ot qui).
    Aggiungerei solo che non professo alcuna religione ma chi lo fa può, a seconda del tipo di fede, credere in vari scenari post-mortem e, siccome la credenza è un aspetto imprescindibile della vita, questa cosa finisce per avere conseguenze reali sulle azioni che i soggetti compiono; quindi, al di là di "cosa c'è dopo la morte?", conta anche molto (come giustamente suggerisce il titolo del topic) sapere cosa per te c'è dopo la morte.



    1 Personalmente non condivido il dualismo mente/materia; mi definirei più un monista neutrale perchè credo che la distinzione tra soggetto e oggetto venga operata a posteriori.
     
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    Io penso che atei e credenti (di qualsiasi fede) facciano l'errore di ritenere misurabile una questione che non lo è affatto (si è capito che sono agnostica?).
    Ci sono troppe cose che noi non comprendiamo (qualche anno fa un chirurgo di razza ebbe una esperienza di pre - morte. Non credo si possa ritenere stupida la sua esperienza) e bollarle da un lato o dall'altro mi sembra ridicolo.
    Poi io penso che mente e corpo siano uniti. Diamine, altrimenti come mai certe sofferenze mentali si riflettono sul fisico'
    Personalmente, ritengo più razionale la reincarnazione da certi punti di vista, ma non è connesso al topic, quindi passo.
     
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