Naruto 450: commenti degli spoiler e del capitolo 449

kyuuby_no_yoko

Posted on 29/5/2009, 21:40 by: kyuuby_no_yoko

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Però ragazzi dovete anche pensare a quella che è l'impostazione di tutta la storia, non potete semplicemente comentare sulla base dell'esito di un combattimento: riconsiderate le scelte di Kishimoto in funzione delle caratteristiche e delle peculiarità che vuole fare emergere nei personaggi e vedrete che tutto ha un senso. La tecnica finale della reincarnazione è corente con la presentazione del dojutsu più potente mai esistito, ossia il Rinnegan, ed è coerente con la filosofia buddista che ha sempre permeato il manga. Inoltre questo combattimento ci restituisce un Naruto spaventosamente forte e maturo, tutti si chiedevano come Kishimoto avrebbe colmato l'evidente gap tra lui e Sasuke, ed ecco la risposta: attraverso il dolore! Dolore incarnato da un nemico spaventosamente forte che Naruto è riuscito a "piegare" grazie alla sua determinazione e nuova consapevolezza di se stesso e della propria forza, nonchè grazie al suo potere misterioso, ricordate le parole di Kakashi alla vecchia Chijo: Non importa da quanto tempo conosca le persone, riesce subito a farci amicizia ed ha un potere misterioso grazie al quale le persone sentono di poter riporre la propria fiducia in lui. Mi sembra che questo capitolo sia l'apoteosi di questo concetto e sancisca la vera consacrazione della forza interiore di Naruto, che nonostante fosse incazzato come una bestia per il pandemonio e le uccisioni scatenate da Nagato è riuscito ad interiorizzare il dolore e a tradurlo in una determinazione ancora più ferrea nel farsi portatore del desiderio di pace e giustizia di Jiraiya e Nagato, concetto anche questo che permea trasversalmente tutta la filosofia buddista. Quindi controcorrente dico che questo capitolo, come ho scritto nella pagina dei credits, mi ha davvero impressionato per tensione emotiva e per quanto diceva acrx07, di cui condivido in pieno queste parole "ho scoperto con grandissimo piacere e soddisfazione che è rimasto coerente col suo modo raccontare, ha tolto invece di aggiungere, ha avuto la rara e forse "impopolare" capacità di raccontare la storia con dei sottointesi e con un'essenzialità tutta sua, che credo possa essere apprezzata in pieno solo da pochi.

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